Nelson Coxman, detto "Nels", è l'autista del mezzo spazzaneve della cittadina sciistica di Kehoe nelle Montagne Rocciose. La sua attività unita al suo carattere affabile e tranquillo gli fanno vincere il premio di cittadino dell'anno. Ma durante la cerimonia di premiazione, suo figlio Kyle e il suo collega "Dante" vengono rapiti da "Speedo", uno spacciatore locale. Dante riesce a fuggire mentre Kyle rimane prigioniero del rapitore, che lo uccide con una dose letale di eroina.
un uomo tranquillo
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Il Vichingo ordina dunque la cattura di uno dei fattorini di Toro Bianco, il quale, dopo una lunga tortura, viene ucciso dallo stesso Vichingo. Il fattorino era però l'unico figlio di Toro Bianco e ciò causa una guerra fra i due clan. Nel frattempo, Nels si reca da suo fratello Brock, un sicario in pensione che lavorava per il padre del Vichingo sotto lo pseudonimo di "Appoggio", per chiedergli consigli su come continuare la propria vendetta. Brock gli consiglia di rivolgersi a un sicario detto "L'Eschimese" per compiere il lavoro. L'uomo però tradisce Nels recandosi dal Vichingo e rivelandogli di essere stato assoldato da Coxman. Il Vichingo uccide sia l'Eschimese, per la sua slealtà, che Brock, ritenendolo erroneamente il responsabile degli omicidi.
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Nels, tranquillo padre di famiglia e autista di un mezzo spazzaneve, è l'anima pulsante di una cittadina turistica tra le Montagne Rocciose dal momento che tiene le strade pulite nei giorni d'inverno. Nels e la moglie vivono in una comoda baita lontana dai turisti e la città gli ha appena attribuito il premio di cittadino dell'anno. Nels, però, decide di dire addio alla sua esistenza pacifica quando suo figlio viene ucciso da un potente signore della droga. Senza molto da perdere, l'improbabile eroe sarà alimentato da un forte desiderio di vendetta.
Diretto da Hans Petter Moland e sceneggiato da Frank Baldwin, Un uomo tranquillo racconta la storia di Nels Coxman, un padre di famiglia la cui placida esistenza con la moglie viene sconvolta dopo la misteriosa morte del figlio. La ricerca di Nels di giustizia si trasforma in breve tempo in desiderio di vendetta nei confronti di Viking, un narcotrafficante che crede collegato a quanto successo. mentre uno degli associati di Viking "scompare", Nels passa dall'essere un cittadino onesto al divenire un gelido giustiziere, disposto a qualunque cosa pur di raggiungere il suo scopo.
Con la direzione della fotografia di Philip Øgaard, le scenografie di Jørgen Stangebye Larsen, i costumi di Anne Pedersen e le musiche di George Fenton, Un uomo tranquillo è un thriller pieno d'azione e di irriverente umorismo che trae origine da In ordine di sparizione, titolo scandinavo di cui è il remake e che lo stesso Moland ha diretto nel 2014 a partire da una sceneggiatura di Kim Fupz Aekson. Paragonato per atmosfere e uso dell'umorismo a Fargo dei fratelli Coen ma anche ai primi lavori di Quentin Tarantino, In ordine di sparizione si è rivelato un piccolo caso al box office mondiale, attirando l'attenzione di Michael Shamberg, produttore di titoli come Pulp Fiction e Get Shorty. "Per la maggior parte della mia carriera ho lavorato con persone dotate di talento unico", ha raccontato Shamberg. "Quando ho visto In ordine di sparizione, ho pensato che fosse un film a cui non mancava nulla. Ho allora deciso di acquistarne i diritti per farne una versione americana che investisse sulla psicologia dei personaggi, sull'azione e sull'umorismo. La bravura di Moland sta nel trovare il giusto equilibrio tra le atmosfere e i dialoghi. Per realizzare Un uomo tranquillo si è portato dietro gran parte del gruppo con cui ha lavorato in Norvegia pur volendo un nuovo sceneggiatore di supporto. Ne è venuto fuori un prodotto che non è il classico film sulla vendetta... è semmai un film sull'inutilità delle vendetta, un film violento che è contro la violenza. Il che, se ci si pensa, è un vero ossimoro".
Un uomo tranquillo, è un film thriller del 2019 diretto da Hans Petter Moland. A Kehoe, meta sciistica in Colorado, sulle Montagne Rocciose, vive Nelson Coxman (Liam Neeson); sposato felicemente con Grace (Laura Dern), lavora come spazzaneve della cittadina e tutti lo conoscono come Nels.Uomo di buon cuore, sempre tranquillo e gentile, vince il premio di cittadino dell'anno proprio grazie al suo carattere affabile. Durante la cerimonia di premiazione, il figlio Kyle e il suo collega Dante vengono rapiti da Speedo, uno spacciatore locale. Dante riesce a fuggire, mentre Kyle viene ucciso dal criminale con una dose di eroina. Il caso viene rapidamente archiviato come incidente da overdose, ma Nels, convinto che il figlio non fosse un tossicodipendente, non riesce a farsene una ragione e inizia ad indagare per scoprire la verità.Nelson capisce di aver ragione quando viene a sapere da Dante che suo figlio è stato ingiustamente ucciso perché l'amico aveva rubato della cocaina e inizia così una caccia all'uomo per vendicare la morte di Kyle. Coxman trova e uccide Speedo e altri due spacciatori, ma questo fa sì che il Vichingo (Tom Bateman), boss della droga, inizi una guerra contro altri soci malavitosi, credendoli responsabili degli assassini. Tra questi c'è il clan di Toro Bianco, un nativo americano coinvolto nella rete dello spaccio.La sete di vendetta di Nels non si placa, e si rivolge al fratello Brock (William Forsythe), un ex sicario, per sapere come scovare i suoi nemici. Il Vichingo viene a sapere dei movimenti di Nels e uccide Brock, provando a bloccare la guerra che ha scatenato con i soci, ma Toro Bianco non accetta la tregua; sia lui che Nels prendono di mira Ryan, il figlio del Vichingo, finché Nels lo rapisce e si prepara alla resa dei conti con il pericoloso criminale.
Un uomo tranquillo è il (non fedelissimo) remake in lingua inglese della commedia nera In ordine di sparizione, che venne diretta dallo stesso regista, il norvegese Hans Petter Moland, e che nel 2014 venne presentata in concorso al Festival di Berlino del 2014, e che uscì nelle sale italiane alla fine di maggio dello stesso anno. Al posto di Liam Neeson, in quel film ambientato tra le nevi della Norvegia, c'era un bravissimo Stellan Skarsgård, che aveva già lavorato con Moland in diversi film precedenti del regista: En ganske snill mann, Aberdeen e Kjærlighetens kjøtere. Nella nostra recensione di In ordine di sparizione, ipotizzammo che in un eventuale remake del film, il ruolo dello psicotico boss della droga che uccide il figlio del protagonista scatenandone la furia vendicatrice, che era interpretato da Pål Sverre Hagen, sarebbe stato perfetto per Nicolas Cage: il casting di Un uomo tranquillo ha invece optato per il giovane attore inglese Tom Bateman, visto di recente in Assassinio sull'Orient Express di Kenneth Branagh. Un uomo tranquillo, che è ambientato in Colorado, ma batte bandiera produttiva inglese, statunitense, norvegese e canadese, non è il primo film che Moland gira non nella sua lingua madre, avendo girato in inglese sia il citato Aberdeen, che il successivo Beautiful Country, dramma del 2004 che vedeva protagonosti Nick Nolte e Tim Roth. Mentre il film esce nelle sale italiane, Moland presenta al Festival di Berlino il suo nuovo lungometraggio, Ut og stjæle hester, adattamento per il grande schermo il romanzo di Per Petterson "Fuori a rubar cavalli" di cui è ancora una volta protagonista Skarsgård.
Nella nostra recensione di Un uomo tranquillo vi spiegheremo quanto il debutto in lingua inglese di Moland sia un dignitosissimo tentativo di esportare il proprio lungometraggio originale vestendolo di citazioni e suggestioni cinematografiche a cavallo tra autorialità weird e action movie di vendetta puro e duro.
Un uomo tranquillo è il remake americano dell'ottimo film norvegese In ordine di sparizione; diretto dallo stesso Hans Petter Moland, coniuga con grande senso dell'equilibrio narrativo commedia nera e thriller puro e duro. Un mix curioso tra atmosfere alla Fargo e una trama che sembra uscita da Io vi troverò con Liam Neeson. Qui guarda caso scelto come protagonista.
Così recitava "l'antico proverbio Klingon" col quale ironicamente Tarantino apriva Kill Bill volume 1, "La vendetta è un piatto che va servito freddo", al quale però Molland conferisce una compiutezza letterale. Lo stesso fa Nels, che arrotola una ad una le sue vittime nelle reti per pesci prima di gettarle nelle cascate, così che trote e salmoni possano spolparle per bene e impedirgli di tornare a galla. Un Uomo Tranquillo non vuole mettersi in competizione col nuovo filone mutuato dagli anni '70 (leggi: Il Giustiziere della Notte) con protagonista l'uomo di mezza età mosso da scopi vendicativi, del quale Liam Neeson, grazie alla saga di Taken, nel secolo corrente è diventato il portabandiera, non piega il proprio impianto filmico alle coreografie dell'action ma lo modella su altri elementi, non ultimo una scrittura invidiabile. Sembra che ogni scena venga prolungata oltre il canonico stop! delle cineprese, con gli attori che, chiamati a improvvisare, danno vita a siparietti ironici e/o brutali che il cinema classico tende ad evitare. Lo script poi è densissimo, salta di personaggio in personaggio come se avesse decine di vicende da raccontare su ognuno di questi "casi umani" al centro della narrazione, con Neeson che da protagonista iniziale diventa la tessera più in vista di un puzzle ben più ampio e complesso, che rimanda alle atmosfere del Fargo televisivo: gangster omosessuali, boss con problemi familiari, figli incompresi, capi indiani, poliziotti scansafatiche, o diligenti, o arrapati, ex mogli furiose, altre petulanti ma affettuose, maestri del sesso (o delle strategie per ottenere il sesso); ogni membro di questo strano, complesso, larghissimo e altrettanto articolato sottobosco criminale di Denver e dintorni potrebbe benissimo essere il protagonista di un proprio film stand-alone, per quanto una trovata, una frase, un gesto riesca a descriverlo perfettamente e in modo chiaro. È un film di violenza e di salotto, di vita professionale e privata, di come la prima influisca sulla seconda: chiunque, dal protagonista all'antagonista passando per tutti quelli che li tengono separati, a fine giornata si ritrovano a dover fare i conti col sangue che hanno versato. È una maniera molto sofisticata di trattare un argomento così interessante, svecchiandolo del pesante senso di "già visto" che avrebbe potuto portarsi appresso. 2ff7e9595c
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